Nonostante i corposi rialzi messi a segno nella giornata di ieri, su tutti i sottostanti continua la solita operazione di alleggerimento. Future in diminuzione ormai da quattro giornate, aumento della componente call e veloci chiusure della componente put. Il quadro che si presenta dalla lettura accademica delle movimentazioni monetarie disegna una situazione diametralmente opposta a quello che poi in realtà stanno facendo i prezzi. I prezzi salgono ma i posizionamenti prezzano il contrario. Quindi non resta che seguire in real time questa complessa fase e vedere se, come molto spesso è successo, il prezzo si è adeguato al denaro oppure è successo il contrario.

Sulle Mibo diminuzione dei future e chiusura di put a strike 17000, nuove aperture a 16000 e 18000.

Su Stoxx diminuzione dei contratti future, chiusura di put a 3150 e 2900 riaperte a 2750. Aumento significativo di posizioni call su strike 3150 e 3200.

Stessa cosa sul Dax dove diminuiscono i future, vengono poco trattate le put con chiusure maggiori delle aperture e su tutto si erge la pila di nuove call a strike 12000.

Infine anche S&P che, come gli altri vede diminuire i future, chiudere qualche strike di put ed aumentare call a partire da strike 3300 e 3450.

 

Andiamo a vedere anche i posizionamenti totali e le rispettive distribuzioni cumulate.

Sulle distribuzioni cumulate: Prezzi del Fib e dello Stoxx che si trovano poco sopra Va-40. Prezzi del Dax leggermente più indietro e posizionati a metà strada tra Va-80 e Va-40. Prezzi di SP di nuovo a contatto con Va+40.

Sui totali: tutti i sottostanti sono a contatti con livelli monetari importanti che potrebbero essere aree di pullback o aree di accelerazione.

In assoluto solo Sp è rientrato all’interno del proprio canale di range mentre gli altri, chi più e chi meno, o è fuori o lo sta ritoccando da sotto.