Volatilità e nuovi record a Wall Street
La seduta di ieri a Wall Street si è contraddistinta per un iniziale aumento di volatilità, culminata tuttavia in chiusure positive per i principali indici. Le voci su un ipotetico allontanamento del presidente della Fed, Jerome Powell, da parte di Trump hanno inizialmente agitato i mercati, ma la successiva smentita ha contribuito a rasserenare il clima tra gli investitori. Lo S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,32%, segnando un nuovo massimo storico insieme al NASDAQ, salito dello 0,10%. Anche il Dow Jones ha messo a segno un guadagno dello 0,5%.
L’attenzione degli operatori resta concentrata sui dati macroeconomici: il CPI di giugno ha superato le attese, accentuando le preoccupazioni per un’eventuale accelerazione dell’inflazione. In particolare, si fanno sentire i primi effetti delle politiche tariffarie volute dall’amministrazione Trump. Dopo un picco di volatilità legato alle indiscrezioni sulla Fed, la smentita ufficiale ha riportato un po’ di fiducia sui mercati, anche se le tensioni restano palpabili.
Mercati in attesa della Fed
Il focus ora si sposta sulle prossime mosse della Federal Reserve. Le aspettative di un taglio dei tassi a settembre superano il 50%, alimentate dai dati poco brillanti sull’inflazione alla produzione (PPI). Gli operatori rimangono comunque prudenti, in attesa di segnali più chiari sulla direzione della politica monetaria.
A sostenere il rally resta il comparto tecnologico, con il Nasdaq che continua a macinare record grazie al traino dei titoli legati all’intelligenza artificiale come Nvidia. Tuttavia, dopo i forti rialzi, emergono segnali di debolezza nei settori dei consumi e dell’industria, appesantiti dalle tensioni commerciali e dall’incertezza sulle prospettive di crescita.
Il clima resta dunque positivo ma segnato da una cauta attesa, tra nuove sfide e opportunità sui mercati americani.
Anche oggi giornata ricca di dati: si parte alle ore 11 con l’indice dei prezzi al consumo in Europa e si conclude alle 14,30 con i dati americani sulle vendite al dettaglio, sulla disoccupazione e con la Fed di Filadelfia.
Flussi monetari sulla scadenza Settembre.
S&P500
Mercato che sta lavorando come una altalena toccando i livelli di gamma put e i livelli di gamma call senza però riuscire a prendere una direzione precisa. Aumentano comunque i future che segnano un +0,6% e continuano a entrare put tra 6000 e 5900. Sul lato call solo alleggerimenti e riposizionamenti in area 6550.
NASDAQ
Qua la componente future è, per il secondo giorno consecutivo, in netto calo e contemporaneamente si assiste a riposizionamenti di call tra 23300 e 23800 insieme alle immancabili put tra 23000 e 21500.
DAX
Nonostante l’alleggerimento della componente future continuano i flussi in ingresso di put da strike 24500 a strike 21700. Call non pervenute.
STOXX
Stoxx50 conferma la propria situazione di equilibrio con ingressi equidistanti di call a 5500 e di put a 5200 fino a strike 4900. Da segnalare un sensibile aumento della componente future.
FTSEMIB
Chiusura di call a 40500 e 42000 e nuove aperture di put a 38500 e 36000. Future invariati e sui massimi di periodo.