ANALISI TECNICA E MODELLI DI VOLATILITA’ DEI MERCATI FINANZIARI

Partendo dall’ipotesi che la quotazione di chiusura di un’attività finanziaria abbia un contenuto informativo sullo stato del mercato, i segnali di analisi tecnica costruiti su tali quotazioni possono fornire una valida approssimazione dei suoi andamenti. I segnali possono quindi essere utilizzati all’interno dei modelli econometrici come ulteriori elementi di spegazione dei rendimenti e della loro volatilità. La loro efficacia dipende anche dalla capacità dei modelli di farne un utilizzo appropriato e una condizione necessaria perchè ciò avvenga è l’adeguatezza dei modelli econometrici nell’interpretare i rendimenti e la loro varianza. Quest’ultima grandezza ha notevole rilevanza perchè rappresenta uno dei modi di misurare la volatilità della serie finanziaria.
La varianza è un paramentro fondamentale per trovare il giusto compromesso tra il rendimento medio atteso e la rischiosistà misurata proprio dalla varianza.
Le serie finanziarie hanno infatti un comportamento incostante, in termini tecnici non sono omoschedastiche ma eteroschedastiche. Normalmente la volatilità assume determinati comportamenti a seconda del rendimento: in mercati crescenti i rendimenti tendono ad essere caratterizzati da una volatilità inferiore rispetto ai rendimenti legati a fasi discendenti.
Un’altra caratteristica delle serie finanziarie è che le loro distribuzioni di probabilità sono leptocurtiche: le distribuzioni leptocurtiche o code grasse hanno la particolarità di assegnare una maggior probabilità ad eventi lontani dal valore medio della distribuzione rispetto alle probabilità assegnate da una distribuzione normale o mesocurtica.
Per cui eteroschedasticità e code grasse della distribuzione di probabilità sono due caratteristiche fondamentali delle serie finanziarie.