UN METODO CONCRETO E COERENTE PER LEGGERE I MERCATI FINANZIARI

Il primo giorno di questo nuovo anno voglio iniziarlo con un articolo nel quale cercherò di affrontare in modo molto rapido e semplice una serie di argomenti e logiche utili a comprendere, tramite la lettura dello specialistico mercato delle opzioni, come e chi movimenta le quotazioni di borsa, e come questo può esserci di aiuto nelle nostre scelte operative.

Quasi tutti abbiamo iniziato le nostre operazioni di trading comprando titoli azionari, magari scegliendo quelli i cui prezzi venivano ritenuti “troppo bassi” oppure seguendo i soliti indicatori che tutti conoscono e che sono in qualsiasi piattaforma più o meno evoluta di trading, convinti appunto che un prezzo troppo basso potesse essere sinonimo di scommessa a basso rischio o che un indicatore in tendenza o in divergenza ci indicasse dove sarebbe andato il prezzo a destra del grafico.

Tutto questo credendo che entrare con queste superficiali tecniche fosse già una ragione sufficiente per illudersi di essere entrati con le probabilità a favore.

Ma per entrare a mercato con le probabilità a favore questo non è sufficiente.

Bisogna innanzitutto costruire strategie che siano in grado di proteggerci dai pericoli e le opzioni, come ormai tutti sanno sono degli ottimi strumenti nati appunto con questo scopo.

Ma le strategie che mettiamo in piedi devono essere anche coerenti con i movimenti del mercato, sia con ciò che ci dice il prezzo sia con ciò che viene movimentato dietro al prezzo. Ricordiamocelo sempre, un grafico dei prezzi mostra solo la punta dell’iceberg, ma sotto la parte sommersa c’è una immensa realtà fatta di flussi di denaro movimentati dagli operatori.

In pratica dobbiamo tenere a mente che un movimento di prezzo è sempre e solo la derivata prima di uno scambio monetario. Dietro al prezzo c’è un mondo di interessi contrapposti, di operatori, di hedger, di retails ed istituzionali, che hanno un solo obiettivo, guadagnare.

Partiamo dalle basi che non tutti conoscono e iniziamo a spiegare come viene movimentato il prezzo di un determinato titolo sul mercato, chi sono gli attori principali e come si muovono all’interno del mercato e come questo ci può essere di aiuto nelle nostre letture di mercato.

 

Partiamo da un punto fermo.

Il mercato è mosso solo dal denaro e da interessi contrapposti di una miriade di operatori, ed un prezzo non saprà mai di essere alla fine di un ciclo oppure di aver attraversato una particolare media mobile oppure di aver toccato livelli di ipercomprato o di eccesso calcolati tramite i tanti algoritmi statistici.

Il prezzo reagisce solo ai reali posizionamenti monetari degli operatori e questi posizionamenti sono tutto fuor che casuali e rispondono a delle precise regole di money management e moneyness che i grandi operatori, le grosse banche d’affari, i fondi di investimento, insomma i cosiddetti istituzionali, sanno perfettamente utilizzare.

Per conoscere le dinamiche del mercato è necessario guardare oltre al solito indicatore, dobbiamo cercare di capire quali sono i veri trigger che muovono il prezzo e come possono dare o togliere impulso allo stesso.

Il Core Business del mercato è il DENARO.

Per comprendere le intenzioni degli operatori bisogna seguire, giorno dopo giorno, i percorsi che fa il denaro. Dove viene messo, dove viene tolto, da chi e perché.

Il prezzo è semplicemente una derivata dei movimenti monetari contrapposti di due operatori, uno che compra ed uno che vende, e deriva solo da questo. Deriva da dove viene messo o tolto il denaro.

Quindi non si potrà mai dire che un contratto è venduto o un contratto è comprato poiché per loro stessa natura, tutti i contratti sono la risultante di un incontro fra un compratore ed un venditore.

Quindi dobbiamo guardare a monte del prezzo e non farci ingannare dall’erraticità del prezzo stesso.

Quale è l’indicatore del denaro? L’open interest.

Gli open Interest sono i contratti che sono sul mercato ed essendo posizioni realmente rimaste a mercato, sono la risultante del denaro di un operatore che ha acquistato e di un altro che ha venduto. Sono la misura del rischio degli attori che muovono il mercato. Sono i soldi degli operatori.

È importante non confondere gli open Interest con i volumi. I Volumi sono la quantità di contratti scambiati in una sessione di borsa e possiamo considerarli come le chiacchiere del mercato. L’unica informazione che ci danno è che, ad un dato livello di prezzo c’è un interesse fra due opposte controparti che finalizzano il contratto nell’immediato. Non sappiamo però se lo scambio servirà per rimanere in posizione, se servirà per togliere la posizione o semplicemente se lo scambio apre e chiude in giornata il contratto non finalizzando alcuna aspettativa se non quella del day trader.

Un volume può essere, apertura, scambio o chiusura di posizione, può creare, togliere o non influire sull’open interest.

L’Open Interest, al contrario del Volume, rappresenta i fatti, ovvero la sostanza del mercato.

Un volume si finalizza in open interest solo quando la borsa di riferimento chiude e procede a calcolare i contratti end of day rimasti in pancia al mercato.

Gli open interest è possibile calcolarli ovviamente solo a borsa chiusa.

Riassumendo: gli open interest, essendo posizioni realmente rimaste a mercato sono la risultante del denaro di un operatore che ha acquistato e di un altro che ha venduto. Hanno quindi una importanza enorme su quelle che sono le aspettative ed il sentiment degli operatori.

 

 

Vediamo adesso chi sono questi operatori.

Iniziamo a suddividerli in due macro categorie: I Grandi Player e gli Hedger.

In questa occasione, per semplificare al massimo, ci occuperemo solo della prima categoria, i big.

Alla categoria dei grossi operatori appartengono di diritto i cosiddetti istituzionali (gestori di fondi, le sgr, le banche, ecc.)
Questi investitori gestiscono un portafoglio azionario nel senso che detengono posizioni sul sottostante e utilizzano i derivati essenzialmente per coprire la propria posizione rispetto a quelle che sono le loro aspettative in termini di rischio rendimento.

I grandi player possiedono un approccio al mercato piuttosto evidente, ovvero tendono ad aumentare ed accumulare le posizioni azionarie rialziste man mano che il mercato continua in trend long riposizionandosi spesso sui fisiologici ritracciamenti e, viceversa, a diminuire le posizioni rialziste una volta raggiunto uno specifico target di prezzo e di tempo. Spesso i portafogli azionari vengono costruiti replicando fedelmente l’indice di riferimento e per semplificare le operazioni di copertura vengono utilizzate le opzioni di quel determinato indice.
Per esempio quando le quotazioni sul mercato azionario sono in crescita, generalmente, se si tratta di un trend solido e duraturo, il rialzo è alimentato dalla costruzione di portafogli azionari da parte degli investitori istituzionali i quali acquistano prevalentemente opzioni Put OTM a copertura (alcune volte finanziano questo tipo di acquisto con la vendita di Call OTM). Avendo il sottostante e comprando Put otm costruiscono una posizione sintetica simile ad una Long Call.

 

Una volta compreso questo meccanismo di posizionamento degli operatori primari risulterà molto più facile operare a favore di mercato sapendo quale sentiment c’è dietro un prezzo di una azione.

Quindi su un mercato tonico il maggior numero di put sotto al prezzo ce ne darà una importante conferma. Al contrario se non ci sono posizioni put è molto probabile che non ci sia interesse da parte dei grossi operatori ad entrare su quel sottostante

E’ importante, prima effettuare una qualsiasi operazione finanziaria, ricordarsi che ogni volta che entriamo a mercato esponiamo i nostri soldi ad un rischio, un rischio che spesso chiamiamo caso. Il nostro obiettivo è semplicemente quello di avere gran parte del caso a favore.

Per operare appunto con le probabilità a favore devo trovare una risposta al seguente quesito

 

  • Quali devono essere le motivazioni oggettive che mi confermano di avere buone probabilità di successo ad operare su un determinato titolo?

 

La risposta la vado a cercare all’interno delle catene delle opzioni di quel determinato titolo.

Quello che per me è fondamentale comprendere è se su quel determinato titolo c’è o non c’è INTERESSE da parte degli operatori. Ovvero se i grandi Player hanno messo DENARO oppure no e su quali strike o livelli di prezzo.

Come faccio a vedere se c’è interesse o no?? Devo quindi cercare di rendere visibile e facilmente leggibile la complessa catena delle opzioni, ricca di numeri ma, se non si sanno leggere, ci indicano ben poco. Dobbiamo appunto trasformarla in un semplice grafico ad istogramma. In questo modo sarà molto più facile visualizzare dove gli operatori hanno posizionato i propri rischi e come si stanno muovendo.

Per iniziare nella prima scrematura quello che dovrò visualizzare subito come prima scelta sarà il Put/Call Ratio di un determinato titolo.

Chiaramente come riferimento useremo tutti quei sottostanti che hanno un put call ratio superiore ad 1. Ovvero che la quantità di put sia assolutamente maggiore della quantità di call scambiate. Più è alto questo valore e meglio è.

 

Apro una veloce parantesi per spiegare nel modo più semplice possibile cosa è il put/call ratio.
Il put/call ratio è un semplice rapporto che c’è fra le quantità di put e di call a mercato.

Se le put sono superiori il rapporto sarà superiore ad 1, se le put sono inferiori allora il rapporto sarà minore di 1.

Normalmente i titoli tonici hanno sempre un put call ratio superiore ad 1, questo è facilmente comprensibile da quello che abbiamo spiegato precedentemente: i grandi player si muovono comprando i titoli e comprando put a protezione. Quindi un titolo dove c’è interesse monetario vede di fatto crescere costantemente la componente put dietro al prezzo.

Ma attenzione, sapere che il put/call ratio è superiore ad 1 non vuol dire assolutamente che il titolo è, in quel determinato momento, oggetto di acquisti da parte degli investitori.  Infatti il put/call ratio è solo un primo passaggio importante per dare una prima superficiale scremata al mercato. Per comprendere se veramente c’è interesse, è di fondamentale importanza vedere dove sono posizionate le quantità di put a mercato.

Quindi quello che poi conta, dopo aver scovato le azioni con il put/call ratio superiore ad 1 è che quelle put siano, per la maggior parte dietro al prezzo, ovvero in chiara funzione supportiva di quegli operatori istituzionali che stanno dando fiducia a quel determinato titolo.

Sarà appunto solo su questi titoli che concentreremo la nostra operatività finanziaria in quanto ci stanno mostrando con i fatti che c’è interesse monetario da parte degli operatori professionali. Scarterò ovviamente tutti quei titoli dove invece vedrò disinteresse e mancanza di posizionamenti monetari rilevanti.

 

Ciò che ho appena spiegato altro non è che una piccola parte di quello che viene fatto tutti i giorni, dal mattino alla sera nel nostro sito web Sunnymoney.it e sul canale Telegram

Al mattino presto procediamo con la lettura dei nuovi posizionamenti monetari, valutiamo da subito dove è stato messo e tolto rischio e ci prepariamo a lavorare i mercati in preapertura.  Questa analisi ci dà subito una prima idea di ciò che stanno prezzando gli operatori.

Successivamente andiamo ad investigare il differenziale di open Interest e di futures su un arco temporale più ampio per capire i movimenti monetari di medio periodo da parte degli operatori.

Costruiamo poi una mappa complessiva dei reali posizionamenti di mercato, chiamata Money Chart, e usando la funzione di ripartizione creiamo una distribuzione cumulata degli open Interest che identifica le principali Aree di Valore.

Successivamente, a mercati aperti, poco dopo l’apertura, calcoliamo la volatilità attesa prezzata dal market maker e identifichiamo i livelli di sensibilità impliciti del mercato. Questi sono livelli fondamentali per l’operatività, e rappresentano non solo dei trigger di intervento in entrata e in aggiustamento, ma veri e propri punti di gestione delle posizioni, integrati con la lettura della volatilità.

Infine, durante la giornata, quando vengono fatte operazioni, ovvero vengono aperte nuove strategie, oppure vengono fatti aggiustamenti di portafoglio, segnaliamo gli eseguiti in tempo reale sia utilizzando il veloce canale Telegram sia mettendo tutto nel nostro diario di bordo all’interno della sezione Risultati e Strategie.