Debolezza degli indici statunitensi per timori commerciali

S&P500 e Nasdaq, Dax e Stoxx hanno chiuso in negativo dopo aver toccato nuovi massimi settimanali, penalizzati dall’approssimarsi della scadenza dei nuovi dazi americani e dai dati sull’inflazione in aumento. Nonostante i prezzi siano arrivati a ridosso di due deviazioni standard ribassiste la grande assente risulta ancora la volatilità implicita che non ha ancora accennato a risvegliarsi.

Il presidente Trump ha annunciato una nuova ondata di dazi tra il 10% e il 40% su oltre 70 Paesi, incluso un irrigidimento al 35% sulle importazioni dal Canada. Queste misure hanno aumentato la volatilità (VIX +8%) e innescato prese di profitto sui principali indici azionari.

Microsoft e Meta hanno riportato utili superiori alle attese, spingendo temporaneamente gli indici verso nuovi record. Nonostante ciò, il mercato ha successivamente registrato prese di profitto, complice la percezione di valutazioni già elevate.

L’attenzione ora si focalizza sul report dei non-farm payrolls di luglio: un eventuale rallentamento occupazionale, combinato all’inflazione alta, potrà influire sulle prossime decisioni della Fed e sulla direzione del mercato azionario.

S&P 500 e NASDAQ archiviano il terzo e quarto mese consecutivo di rialzi, ma emergono segnali di una possibile formazione di top di breve periodo. Gli analisti evidenziano la necessità di adottare una strategia di portafoglio più difensiva nelle prossime settimane.

Giornata ricchissima di dati ma i più importanti sono alle 11,00 con gli indici dei prezzi al consumo sul Pmi e successivamente, dalle 14,30 alle 16,00 con i Nfp, la disoccupazione e il manifatturiero.
Flussi monetari del 31 luglio
S&P500
Ricoperture sintetiche in area 6400 e 6475, rollover interni di call con chiusure a 6550 e riposizionamenti tra 6525 e 6750. Alleggerimenti di put a strike 6300 e riposizionamenti più in basso. Sui future lieve calo di contratti.
NASDAQ
Aumentano call a strike 24300 e 23800 e aumentano put a 23200 e 23000. Alleggerimenti di call Itm insieme ad -0,30% di contratti future.