FTSEMIB

FOCUS E ANALISI MONETARIA SCADENZA DICEMBRE 2022

Il mercato azionario italiano, rappresentato dal suo indice, il Ftsemib, che raggruppa i quaranta migliori titoli del panorama nazionale, sta chiudendo l’ultima settimana del mese di Novembre, con un aumento 1,2%.

Di contro, le performance registrate da inizio anno ci rimandano una perdita di valore del 23%.

Il grafico dei prezzi ci mostra come i prezzi sono rimbalzati in modo impulsivo dall’area di triplo minimo posta a 20300.

Attualmente ci troviamo nella parte superiore del range del movimento a contatto con una importante resistenza, a 24800, che per ben due volte, da Marzo ad oggi, ha rimandato al ribasso i prezzi.

La Regressione Lineare ha assunto finalmente una pendenza positiva, anche se molto distante dai prezzi, ed il suo percentile si trova esattamente a 41,2%.

Volumi piuttosto bassi tipici del periodo di fine anno.

ANALISI MONETARIA

I CUMULATI

I totali delle posizioni in opzioni sulla importante scadenza trimestrale Dicembre ci confermano la forza del titolo con le tante azioni di ricopertura avvenute a partire dalle aree basse di prezzo dove erano in difficoltà le prime call corte di gamma. Infatti notevoli sono i contratti put entrati durante il rialzo sugli strike 21000, 22000, 23000 e per ultimo 24000.

Attualmente su Dicembre ci sono pochi contratti di call sopra il prezzo e tutti lavorati in box, da strike 25000 a strike 27000.

 

OPEN INTEREST DEI CONTRATTI FUTURE

Dal grafico dei prezzi al quale sono stati applicati i totali dei contratti future nell’istogramma in basso si vede molto bene come gli operatori sono stati costretti ad entrare con future al rialzo per coprire, giorno dopo giorno, i contratti call corti di gamma che rischiavano di diventare Itm.

Dalla rottura di Va+40 avvenuta il giorno 31 Ottobre, si è assistito ad un continuo ed ininterrotto potente flusso di future a sostegno dei prezzi toccando l’apice esattamente il giorno 11 Novembre.

A partire dal 12, complici le scadenze mensili di Ottobre, molti operatori hanno iniziata ad alleggerire e chiudere i contratti mentre il prezzo ha rotto, senza particolare forza, i massimi di periodo.

Attualmente ci troviamo in una fase di congestione con prezzi che stanno lavorando in pennant la parte alta della distribuzione ma con future che stanno diminuendo di numero togliendo forza al trend.

 

DIFFERENZIALI

I differenziali degli ultimi dieci giorni di borsa ci confermano come tutto il movimento al rialzo sia stato accompagnato, oltre che dalla componente future, anche da un massiccio ingresso di posizioni put sotto al prezzo a partire da strike 22000, ma soprattutto a strike 23000.

Azione di ricopertura di put e call è avvenuta esattamente a strike 24500 mentre nuove call sono state posizionate sia a strike 25000 che 26000.

Va da sè che il superamento di questi livelli di call freschi di gamma short dovrà avvenire forzatamente grazie all’utilizzo dello strumento direzionale per eccellenza, il future. Quindi, per sapere quanto credibile possa essere un eventuale movimento up di rottura dovremo controllare se la componente future sarà aumentata.

 

LA RIPARTIZIONE

La funzione di ripartizione ci conferma che il mercato, sulla scadenza Dicembre, è arrivato su livelli importanti di eccesso da Ipercoperto/Ipercomprato, andando di fatto a toccare Va+80 dove oltre l’80% di call sono diventate Itm costringendo gli operatori a ricorrere ai classici strumenti di hedging che abbiamo visto confermati dalle movimentazioni di cui sopra.

Solitamente su queste aree di prezzo, se si assiste a chiusure di contratti future, può essere molto probabile una fase di congestione con anche un ritracciamento dei prezzi. Al contrario, se la componente future aumenterà insieme a put otm, sarà probabile una ulteriore continuazione del trend.