Per il secondo giorno i principali indici azionari hanno chiuso a ridosso di Ds-1 scendendo sotto ai minimi precedenti. La debolezza dei titoli tecnologici e la possibilità che la Fed possa inasprire la politica monetaria prima del previsto dopo che il PPI statunitense di novembre è aumentato a un ritmo record di anno in anno hanno indebolito i listini.

Anche gli operatori dello specialistico mercato delle opzioni stanno movimentando pochi contratti e tutti molto distanti dal prezzo confermando di fatto il clima di incertezza dovuto alle decisioni della Fed ed all’avvicinarsi della chiusura di venerdì prossimo dell’ultima trimestrale dell’anno.

Sul Ftsemib pochi nuovi ingressi di posizioni, soprattutto sul lato call a strike 28500. Disinteresse sul lato put se non qualche chiusura su strike  lontani.

Anche sul Dax operatori che rimangono molto distanti dal prezzo con nuovi ingressi di put a strike 14500 e poche call a strike 17000. Sul resto della chain deserto assoluto.

Su Eurostoxx50 aumentano le call a partire da strike 4250 insieme ad un roll di put da strike 3800 a strike 4050.

Su S&P500 si assiste invece a piccole e diffuse chiusure di put da strike 3950 a strike 4550. Ricoperture a strike 4500 e 4600 e nuovi ingressi di call a strike 4900.