Mercati che, dopo tre giorni di illusoria risalita, sono di nuovo ripiombati nel trend di fondo ribassista. Discreti cali in Europa che ha retto molto meglio il colpo arrivando a toccare una sola deviazione standard. Molto peggio è andata in America, dove i prezzi, a ridosso ormai da tempo a grossi cumulati di open interest di put, sono crollati sotto al peso delle ricoperture andando a rompere addirittura due deviazioni standard. Anche le volatilità implicite sono aumentate nettamente soprattutto sulla scadenza Dicembre.

Ricordo che domani è giornata di scadenze tecniche mensili dove scadranno le opzioni su indici e le opzioni su azioni.

Segnali contrastanti avvengono anche sulla chain delle opzioni dell’indice della volatilità Europeo dove, nonostante il ribasso azionario, vede aumentare call sopra il prezzo ed alleggerire put sotto come ad indicare un probabile rilassamento delle volatilità implicite che sono state sempre sotto pressione dal fine gennaio.

Sul Ftsemib poche chiusure di posizioni e nuovi ingressi di put a strike 21500. Area di ricopertura a 23500 e nuove call a 24500. Future invariati.

Sul Dax chiusura di posizioni put a 13500 e 13000. Nuove aperture a 12500 e piccoli ingressi a 12850 e 12750. Future in aumento.

Su Eurostoxx50 sono evidenti le tantissimi posizioni put e call chiuse sia di put che di call e due sole aree lavorate con nuovi ingressi, di call a strike 3800 ed a ricopertura a strike 3725. Future in controtendenza ed in diminuzione, ma è comprensibile visto il grande alleggerimento di posizioni che è avvenuto soprattutto a strike 3700.

Su S&P500 si assiste ad una consistente chiusura di posizioni put da strike 4000 a strike 3000. Nuovi ingressi a 3700 e su strike atm. Zona di ricopertura a 4100. Anche sul lato call solo chiusure nelle vecchie aree di prezzo già ricoperte, 4250 e 4350. Future in aumento come era logico aspettarsi vista la mole di posizioni a mercato da coprire.