Opzioni e Future 2 Febbraio

Martedì gli indici azionari hanno chiuso al rialzo trascinati dalla forza dei titoli energetici e dai prezzi del greggio che hanno toccato un nuovo massimo.

La spinta è venuta anche dalle trimestrali americane dove, su S&P500 oltre l’82% delle 183 società che le hanno presentate ha riportato utili sopra le attese. Inoltre l’indice manifatturiero di Gennaio ISM degli Stati Uniti è sceso ma molto meno delle aspettative.

Oggi alle ore 11.00 uscirà il dato del Cpi europeo che misura i cambiamenti nei prezzi di beni e servizi e nel pomeriggio esce il dato dell’Eia relativo ai conteggi delle raffinerie petrolifere.

In tutti i casi sul mercato dei derivati è evidente la diminuzione della volatilità implicita che, pur rimanendo ancora in backwardation, sta pian piano rientrando anche grazie agli alleggerimenti della componente future usata in ricopertura durante la discesa della settimana precedente.

Sul Ftsemib solo apertura di nuove put a 27000, 26000 e 23500. Calano vistosamente i future e vengono chiuse alcune call atm ed otm.

Sul Dax poche movimentazioni e piccoli ingressi di put a strike 14000. Di contro si assiste al calo dei future ma ad un forte aumento della componente call a strike 16700.

Movimentazioni simili anche su Eurostoxx50 con piccole chiusure di put a strik 4150 e nuove aperture a strike 4000 a cui corrispondono aumenti maggiori sul lato call da strike 4250 a 4500. Future in netto calo.

Anche su S&P500 avviene una movimentazione simile. Aumentano le call a strike 4550 e 4700, vengono chiuse alcune put a strike 4400 e 4450 e vengono riaperte posizioni da 4350 a 4100 e su strike ancora più otm. Future ai minimi termini di periodo.