Bruttissime chiusure su tutti i mercati azionari in particolare su quello Americano che, in quattro sedute è riuscito a rompere al ribasso ben sei deviazioni standard giornaliere arrivando a ridosso dei minimi di febbraio e marzo che corrispondono approssimativamente a Va-40.

Inutile dire come questa discesa sia stata alimentata, come spesso avviene, dalle azioni di ricopertura di quegli operatori short di gamma, vega negativi e delta positivi e con posizioni put che sono diventate velocemente itm.

Infatti su tutti i sottostanti, ad eccezione del Fib, sono aumentati in modo considerevole i contratti future seguiti da nuovi ingressi di call otm e da diffuse e consistenti chiusure di put.

Trovandoci adesso sulla parte inferiore del range di Va-40, va da sè che, se la componente future dovesse continuare ad essere usata come ricopertura di posizioni put in sofferenza, provocherebbe inevitabili squeeze di volatilità con picchi più o meno importanti ed oscillazioni di prezzo consistenti. Quindi massima attenzione con le posizioni scoperte e con l’utilizzo del margine operativo.

Sul Ftsemib discreto aumento di put a strike 23000, chiusure di posizione in area 24000 e nuove call a partire dal 25000. Future in lieve diminuzione.

Sul Dax invece nette chiusure di put da strike 13600 a strike 13800. Ingresso di numerose call, formazione di un’area di ricopertura a 14000 e future in forte aumento.

Su Eurostoxx50 chiusure di put otm a strike 3600 e 3500. Nuovi ingressi in area 3700 ed area di ricopertura a strike 3800. Forte aumento della componente future seguita da notevoli ingressi di call sopra al prezzo.

Su S&P500, che attualmente sembra essere il più debole di tutti, è ancora più evidente la chiusura di notevoli quantità di put un pò su tutti gli strike, da 4450 a 3450. Unico nuovo ingresso di posizioni a strike 4000 con operazioni di ricopertura a 4100 e 4150 e nuovi ingressi di call sopra il prezzo seguiti da notevoli flussi di future che proprio ieri hanno toccato il loro massimo di periodo.